Il progetto I giardini dei Gonzaga [1] si inscrive nella politica di conservazione attiva avviata dal sito Unesco con il suo Piano di Gestione. Mirato al potenziamento delle disposizioni vigenti in materia di tutela, questo progetto è stato sviluppato da un gruppo di lavoro interdisciplinare, diretto dall’Ufficio Unesco del sito, in collaborazione con gli Assessorati e gli uffici tecnici delle due città, coadiuvato da esperti esterni e con il sostegno del MIBACT ed in particolare della Soprintendenza di competenza

I principi e i contenuti del progetto sono presentati in tre monografie rispettivamente dedicate ai Giardini dei Gonzaga, ai Giardini di Palazzo Te ed al Giardino della fontana di Palazzo Giardino. Nella prima vengono riportati i risultati dello studio svolto sui Giardini gonzagheschi all’interno del territorio dell’antico ducato. La seconda e la terza monografia sono focalizzate principalmente sulle politiche da attivare per il recupero e la gestione dei rispettivi giardini considerati ed, in particolare, per la loro valorizzazione e più appropriata fruizione pubblica.

Per la sua elaborazione ed i suoi esiti, il progetto costituisce un contributo originale che si propone come apporto inaugurale per azioni di recupero e di valorizzazione utilizzabili anche per altri siti.

 

Redatti all’interno delle due monografie rispettivamente dedicate ai Giardini di Palazzo Te [2] ed al Giardino de la fontana di Palazzo Giardino [3], i due Progetti Guida hanno definito il quadro delle scelte per il loro recupero e restauro ed hanno, in particolare, delineato la proposta di intervento esprimendone il complesso degli obiettivi, generali e specifici, da perseguirsi e definito le azioni necessarie e i loro esiti configurativi.

Per il loro ruolo di indirizzo operativo, questi progetti hanno, in particolare, preso in conto i principali elementi ordinatori dei relativi giardini e delle loro parti costitutive, specificando, alla luce delle analisi e valutazioni precedentemente effettuate, gli interventi da promuovere per ciascuno di essi.

Le scelte formulate sono state restituite in uno Schema di assetto specificatamente predisposto per guidare le successive fasi dell’iter attuativo, cui si è accompagnata una specificazione delle singole regole (morfologiche, dimensionali e funzionali) da adottare nell’esecuzione degli interventi previsti, organizzate per sistemi (superfici minerali e vegetali/trattamenti del suolo, rete dell’acqua, strutture architettoniche ed arredi, strutture vegetali).