Il Parco culturale dei Laghi è fra i principali progetti proposti per la città di Mantova dal Piano di Gestione del suo sito Unesco. E’ stato infatti nel corso dell’elaborazione di questo documento obbligatorio per l’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale che è emerso l’esigenza di assicurare, come richiesto dall’Unesco, la conservazione attiva nel tempo delle sue qualità costitutive di città e di paesaggio d’acqua ereditato e quindi di un progetto appositamente mirato e particolarmente attento ai suoi valori di struttura, di identità e di durata.
Questo tipo di intenti ha indirizzato fin dal principio l’elaborazione dello studio progettuale intrapreso, il cui svolgimento ha seguito un particolare processo.
Partendo dal riconoscimento dell’intero territorio urbano mantovano quale grande paesaggio d’acqua ereditato, si è passati alla identificazione del sistema delle sue parti morfologicamente, ambientalmente e storicamente determinate e dei principali luoghi sui quali sperimentare le forme di progetto più pertinenti.
Quadro delle risorse, ovvero strutture, criticità e potenzialità delle singole parti, hanno evidenziato la necessità di un progetto unitario di riqualificazione paesistica relativo all’intero bacino lacustre mantovano assunto come Parco culturale, il Parco culturale dei Laghi di Mantova, articolato a sua volta in progetti specifici secondo due ambiti tematici emergenti: quello urbano della città compatta, storica e consolidata e quello proprio del territorio periurbano e agricolo circostante.
Sia per il primo ambito tematico[1] che per il secondo ambito territoriale[2], il progetto generale ha per obiettivo il recupero dell’immagine identitaria di Mantova quale sistema insulare nella pianura bonificata del Mincio e la ricomposizione unitaria della sua figura urbana, attraverso la valorizzazione e la progettazione delle reti e dei nodi componenti. Questo obiettivo informa tutti i singoli progetti per i diversi paesaggi costitutivi di questi ambiti, individuabili anche come unità di intervento, integrando interventi già realizzati o in itinere (vedi la rete ciclabile comunale): il sistema lineare, monumentale e naturale, degli suoi affacci sul Mincio; il sistema delle trasversalità ovvero delle vie e dei segni d’acqua di connessione e di distribuzione interna ai suoi tessuti edificati; il sistema dei fossati e degli antichi laghi fluviali contermini; il sistema, infine, dei canali di drenaggio delle bonifiche e delle sistemazioni agrarie storiche delle sue terre del lavoro.
[1] Complessivamente sono stati individuati 9 progetti: 1.1 il progetto del lungolago, 1.2 il progetto del Rio, 1.3 il progetto della Fossa magistrale, 1.4 il progetto dell’isola di Palazzo Te, 1.5 il progetto dell’isola Cerese, 1.6 il progetto del Paiolo, 1.7 il progetto delle aree ferroviarie, 1.8 il progetto di S.Giorgio, 1.9 il progetto della Cittadella.
[2] Complessivamente sono stati individuati 3 progetti: 2 il progetto del nuovo Parco periurbano, il progetto di integrazione delle zone umide, 4 il progetto di recupero e valorizzazione delle terre del lavoro.
committente: Comune di Mantova, Ufficio Mantova e Sabbioneta Patrimonio Mondiale UNESCO
luogo: Mantova
progettisti: prof. arch. Paola Eugenia Falini - coordinamento generale e direzione scientifica, arch. Patrizia Pulcini, arch. Monica Sgandurra
consulenti: dott.ssa Vanna Rubini, dott.ssa Lara Previdi, dott. Marco Bartoli, dott.ssa Monica Pinardi, dott.Daniele Cuizzi
collaboratori: C. Costanzo, R. A. Esguena, K. G. Di Basilio, C. Massa Martin
cronologia: 2009 - 2010
dati dimensionali: territorio comunale – 63,81 Kmq
ARCHITETTURA
DEL PAESAGGIO N.26 Città fertili. Città senza consumo di suolo,
pp.62-64.
P.Falini, P.Pulcini, Mantova. Strategie integrate per il recupero della città d'acqua. Il Parco Culturale dei Laghi
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